Note

Ci fu un tempo in cui gli esseri umani non conoscevano rabbia, vergogna, amore, odio, paura. Essi vivevano una condizione di eterna calma e quiete profumata, interrotta soltanto dalla sensazione di freschezza donata dalle acque ghiacciate, che sgorgavano dalle rocce, in alcuni luoghi della terra. Ognuno abitava il luogo che reputava migliore per sé e nessuno provava invidia per ciò che altri avevano a disposizione. Ogni cosa era semplice e lineare ed il sole e la luna si davano il cambio, danzando, secondo un’infinita serie di passi, delicati e gentili.

Gli oceani erano separati e le foreste ancora non dominavano il pianeta, quando accadde, un giorno, che uno degli abitanti inciampò, colpendo le radici di un’antica pianta, mentre correva inseguendo un fauno che lo aveva invitato a giocare. Egli si ferì e diede alla luce una nuova creatura. Non era mai accaduto prima, né a lui né ad altri: era la prima volta che qualcuno vedeva il sangue umano.

Caldo, rosso, intenso, dolce.

Accorsero dai più remoti luoghi del pianeta, per osservare da vicino quello strano essere, che cambiava forma, colore e sostanza a seconda delle interazioni con il mondo esterno. E che probabilmente ognuno possedeva dentro di sé ma che nessuno aveva il coraggio di toccare con mano. Era sconosciuto, volubile, forte e potente, provocava sensazioni mai sentite prima, la più intensa delle quali veniva descritta come un’emozione potente e non piacevole, come quella che si percepisce visitando il profondo della terra quando essa si muove sotto ai piedi, per assestare la sua forma e dimostrare la sua presenza.

Fu così che il dolore fu provato per la prima volta.

Ci fu chi lo additò come la causa di ogni cambiamento, come la rappresentazione della volontà di qualcuno che non poteva comunicare con le parole, come un messaggio sconosciuto verso nuovi orizzonti, come un avvertimento.

Quello che accadde fu che esso portò con sé paura, tristezza, rabbia.

Ma anche amore, pazienza, dolcezza.

Le pareti della terra tremarono sotto l’effetto dei suoi nuovi ospiti ed il velo di calma e profumo crollò, sotto il peso dei colori e delle luci del mondo.

Notti buie furono seguite da meravigliose albe e tramonti accesi fecero nascere lacrime di felicità. Le emozioni travolsero l’essenza delle cose. In un attimo tutto divenne oscuro alla mente e luminoso al tatto.

Queste emozioni regalarono ad ognuno la propria visione del mondo e da quel giorno, nessuna creatura fu più uguale a tutte le altre: il pianeta donò a ciascuno la possibilità di vedere sé stessi ed ogni elemento, con i propri occhi.

Seppure qualche racconto resti ancora custodito tra le pagine degli antichi libri, nessuno chiese mai di poter tornare indietro; l’insieme di tutte le sensazioni che giunsero agli umani quel giorno, tutte quante, fecero della terra un luogo insostituibile e meraviglioso per ogni creatura, fosse essa oscura o di luce.

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