Ho percorso infinite pagine ed osservato milioni di sguardi. Ho viaggiato lungo la linea del tempo ed ho ingannato i cercatori di soglie, nell’intento di attraversare quanti più mondi possibili. Ho visto luci spegnersi ed acque sgorgare dal profondo della terra. Ho lottato fino all’ultimo respiro ed indugiato ad osservare qualche alba, così dolce da togliere il fiato anche ad un esploratore. Sono sceso negli inferi ed ho lasciato una parte di me a coloro che non possono uscirne, nella disperata speranza di ritrovarla. L’avevo perduta, sapevo che esisteva, ma non ero certo di saperla ritrovare. Quando l’odore della terra e delle lacrime divennero il mio cibo ed il mio respiro, dopo molte lune e qualche rugiada, perso nell’infinito e tiepido nulla, qualcuno poggiò la mano sulla mia spalla. Era stata lei a trovare me.
Ed io nacqui di nuovo.