Doppio. Singolo. Sistema. Ci sono cose e persone che nascono, vivono e muoiono in un intreccio vagabondo di fili che invisibilmente le unisce.
Cavi d’acciaio, ragnatele, lenze da pesca, fili di cotone, bava di lumaca, gocce di rugiada: spesso si è ignari di ogni legame, qualsiasi esso sia. Talvolta ciò che passa attraverso le acque, si riflette al contrario dall’altra parte, quasi a voler prendersi gioco di ciò che Alice vide oltrepassando lo specchio.
Questo infinito groviglio talvolta è così fitto che a stento se ne distinguono i contorni, si sbaglia direzione; Sole e Luna si fermano a contemplare la via, ingannati dall’apparenza stravagante dei destini intrecciati.
Esiste però qualcuno, qualche animo eletto, che in sogno avverte ciò che occhio umano di norma non coglie, riuscendo a fluttuare al di sopra dei mondi ed intravedendo cosa succede all’altra estremità del filo.
I doppi, li chiamano. Coloro che si legano all’infinito sistema dell’universo e che viaggiano attraverso le molecole del sonno per esplorare milioni di destini ed infine scoprire un solo, singolo, invisibile, leggerissimo filo. Dall’altro lato, un altro doppio. Possono essere oggetti, animali, spiriti, persone, elementi della natura, non esiste una precisa regola e nessuno ha mai spiegato come si svolga il processo: attraverso le ere, nulla è cambiato.
Ne conobbi uno, una volta. La sua magia era così grande e così semplice che restai sveglio due lune, prima di capacitarmi di quanto la bellezza di un solo colore avesse potuto abbagliarmi. Dall’altro lato, un grillo.
Solo chi sa cantare le antiche note, trova spunto per parlare con parole sagge e le parole dei saggi sono la porta che permette di accedere ai molti universi. Chi ha uno spirito puro, una patente per i sogni, l’animo leggero e un amore potente, ha in mano un’opportunità vera.
I doppi sono la chiave.