Acqua

Ai tempi in cui le terre non erano emerse del tutto, le acque ricoprivano l’intero pianeta e gli uomini non si conoscevano. Ogni cosa era piccola e debole, la luce dominava le sensazioni ed il vento spazzava la superficie della terra come un coltello, talvolta gentile, a volte pericoloso, sempre forte e costante.

Il colore del mare era diverso da come lo conosciamo e gli oceani erano talmente profondi che i racconti dei marinai non erano abbastanza fantastici da contenere tutta la straordinaria realtà che veniva scoperta giorno per giorno dai pochi che si avventuravano al largo delle acque conosciute.
A quel tempo, gli esseri umani erano davvero pochi e la terra era popolata prevalentemente da creature degli abissi, grandi tartarughe e qualche specie di uccello.
I passaggi tra i due mondi erano pressoché sconosciuti: gli antichi libri parlano di rado di una così lontana civiltà.
Ciò che dominava il tempo e lo spazio era l’acqua di mare.
Fresca e piacevole intorno all’equatore, diventava ghiaccio e roccia verso gli estremi del pianeta. In alcuni luoghi ribolliva sotto la spinta dei grandi vulcani e poi fuggiva libera, ad incontrare i suoi ospiti e raccontando loro storie di luoghi lontani. I suoi viaggi le consentivano di scoprire ciò che era nascosto: spesso le rocce le facevano dono di piccoli tesori che lei trasportava per miglia e miglia, finché non incrociava frammenti complementari ai quali sussurrava parole magiche che li fondevano in nuove realtà, ancora più uniche e rare.
L’acqua del mare custodiva i codici ed interpretava le leggi del mondo, si adattava all’umore del vento e alla danza della luna. Era fiera, indomabile e selvaggia. Ma anche accogliente e amorevole con le creature che abitavano i suoi remoti passaggi.
Capitava talvolta che fosse docile e gentile, ma soltanto in rare occasioni, se un umano o una creatura della terra le dimostrava rispetto e reverenza: allora poteva essere tanto dolce quanto incantevole. Ogni essere vivente sapeva però, che non era saggio sfidarla, poiché essa avrebbe senz’altro richiesto una dimostrazione di indomito coraggio oppure avrebbe preteso un caro prezzo per una simile audacia.
Molti furono coloro che non credettero alle parole degli anziani e vollero avventurarsi al largo di acque calme e tranquille, alla ricerca dei doni del mare, pensando di poterli ottenere senza domandare. La maggior parte non faceva ritorno. I pochi che riuscivano a ritrovare la strada di casa, giungevano spogli e senza più alcun desiderio di rivincita: forza e coraggio erano le qualità per sopravvivere, umiltà e determinazione il mezzo per comprendere la via. L’acqua del mare conosceva già chi avrebbe fatto ritorno, ancora prima che il viaggio dei suoi ospiti cominciasse ma, se nel tempo di mezzo qualche viaggiatore avesse intravisto la via, benché non fosse scritto, essa rispettosamente osservava e conduceva, velocemente fluttuava leggera, come chi sottilmente apprezza coloro che aprono gli occhi alla luce della conoscenza.
Ogni creatura si troverà a dover comprendere ciò che ai più è nascosto: ci sono luoghi, persone, idee, pensieri, spiriti, che vanno rispettati ed avvicinati conoscendone le leggi, la forza e le debolezze. Ognuno in sé possiede le qualità del tutto: non tutte le chiavi aprono gli stessi passaggi ma ogni luogo, anche il più remoto, contiene l’essenza dello spirito del mondo. E lo spirito del mondo, è l’acqua di mare.

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